MADDY- Evitare la paura davanti la Fine
6 Ottobre 2022L’origine della Trama
25 Aprile 2023H501
presenta
“Paratissima”
Paratissima è un brand ibrido e multiforme: sia un contenitore capace di dare spazio a grandi mostre nazionali e internazionali, che una cassa di risonanza in grado di amplificare la voce di artisti emergenti, destando l’attenzione e la curiosità del grande pubblico.
Nata nel 2005 come evento autogestito, nel corso degli anni ha ampliato il proprio raggio d’azione arricchendosi di numerosi progetti
nati e sviluppati in collaborazione con enti pubblici e privati.
Oggi ubicata nel complesso architettonico della Cavallerizza Reale, Paratissima si pone come punto di riferimento
culturale per la Città di Torino coinvolgendo attivamente la cittadinanza con mostre, eventi, attività, corsi, laboratori e workshop destinati ad adulti e bambini. Fedele alla sua mission, Paratissima si configura parallelamente come un incubatore di artisti emergenti attraverso call, bandi e opportunità di esposizione sia offline che online.
Presentazione
In un momento storico in cui a solcare la notte sono le spettacolari scie luminose artificialmente prodotte da Starlink, la costellazione di satelliti tecnologici di Elon Musk, sembra quasi
anacronistico parlare di Comete, considerate tra i corpi celesti più antichi del Sistema Solare. Quello del passaggio delle comete è sempre stato nelle remote credenze popolari un fenomeno legato a sinistri presagi, conquistando invece fama propiziatoria e glamour universale grazie a Giotto, che nel ‘300 inserì la famosa stella nell’affresco dell’Adorazione dei Magi all’interno della
Cappella degli Scrovegni a Padova.
Se nella tradizione iconografica antica la stella cometa, simbolo universale della Natività, indica la direzione e la via ai Re Magi, ne LaNotteS’Avvicina di Fabrizio Cicero si propone invece a una prima lettura come protagonista di una poetica mise en scène del disorientamento contemporaneo, in cui la stella ̶ da sempre considerata appunto guida e punto di riferimento ̶ si perde e cade, smarrendosi anch’essa.
Non solo una, ma l’intero mausoleo di stelle smarrite e cadute che dà vita all’installazione sembra restituire quel sentimento collettivo e diffuso di precarietà e incertezza, proprio di un mondo attanagliato da una crisi di valori e da una impasse spirituale sempre più evidenti.
Le Comete, tradotte in forme stilizzate così come siamo abituati a immaginarle sin da bambini e svelandone tutta la fragilità e precarietà, si legano inscindibilmente all’infanzia dell’autore, siciliano d’origine. Il materiale utilizzato per la loro realizzazione è costituito infatti da originali luminarie a incandescenza, patrimonio ed eredità delle feste tradizionali popolari locali, recuperate, restaurate e assurte a materia prima dell’opera d’arte.
Se lo scenario subito successivo allo schianto degli astri a prima vista si configura come catastrofico e apocalittico, in realtà pulsa ancora e una calda e flebile luce intermittente che rischiara
l’oscurità, trasmettendo un tenue, ma tenace afflato di speranza. E così, il cortocircuito luminoso e sonoro della caduta, ricorda quello dei gruppi elettrogeni delle feste di paese e il fumo dell’impatto riporta alla memoria le nuvole dense che attorniano i venditori ambulanti di cibo delle sagre. Il dramma ricorda la festa tanto attesa da grandi e piccini che, in una sorta di circo malinconico, resiste in una modernità sempre più individualista, connessa virtualmente e distaccata emotivamente, a
ricordarci che, tutto sommato, ciò che siamo stati è parte del nostro presente e che, esattamente come una Fenice, si può rinascere dalle proprie ceneri per assumere nuove forme.
A ben guardare, dunque, l’interpretazione può essere infatti completamente diversa e porsi in altri termini. La notte si avvicina, sì, ma portando con sé buio e tenebre come occasione per percepire il mondo e la realtà circostante in modo diverso, più intimo e raccolto, letteralmente in un’altra luce.
Le Comete forse non si sono affatto smarrite, anzi, si sono date appuntamento ritrovandosi dopo un viaggio lungo secoli in un unico luogo magico.
E questo luogo di ritrovo forse non a caso è la Cavallerizza, spazio destinato finalmente a essere riportato agli antichi fasti, per tornare ancora nuovamente a brillare come merita.